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Cambiamento climatico: come combatterlo

Aggiornamento: 11 ago 2022

Il cambiamento climatico ha sempre caratterizzato il pianeta Terra, ma negativamente da fine 1800, quando iniziò la Rivoluzione Industriale che, con i suoi travolgimenti e scoperte, portò all’inizio dell’inquinamento ambientale nei successivi anni.

Ad oggi la Terra ancora subisce il cattivo comportamento del passato e il problema è ancora irrisolto. Vediamo in questo articolo a cosa è stato dovuto il cambiamento climatico e che soluzioni possono essere attuate ai giorni nostri.

Cause del cambiamento climatico

Per comprendere come l’uomo è giunto a causare questo “cancro” alla sua stessa abitazione, la Terra, bisogna partire dal XIX secolo.

cambiamento climatico come combatterlo

Durante la Rivoluzione Industriale l’uso di carbone e petrolio per mettere in moto i nuovi macchinari incrementò l’inquinamento. Inoltre, l’invenzione del motore Diesel a gasolio aumentò negli anni successivi gli effetti nocivi su ambiente e persone che nel frattempo si erano spostate dalle campagne alle città grazie alle nuove opportunità lavorative.

Le risorse naturali vennero sfruttate in modo eccessivo anche a causa della produzione di massa di prodotti da cui ne derivò il consumismo e il successivo problema dello smaltimento degli scarti di questi prodotti.

Non a caso, agli inizi del 1900, furono rilevati i primi aumenti di temperatura e solo durante le due guerre mondiali ci fu una leggera attenuazione “grazie” ad un fermo dell’attività economica-industriale.

Questo ricorda molto ciò che è poi accaduto recentemente con il lockdown dovuto alla pandemia di Coronavirus che ha rallentato le economie di tutto il mondo, portando dunque ad una diminuzione di emissioni nocive.

Questa lieve “boccata d’aria” per il pianeta però non è assolutamente bastata per bloccare il surriscaldamento globale ed eventi atmosferici estremi, come abbiamo visto, si sono manifestati ancora più ferocemente, vedi uragani negli Stati Uniti o alluvioni in Europa (solo per citarne alcuni).

Cause del cambiamento climatico

Per riassumere, le cause del cambiamento climatico sono:

  1. Allevamenti intensivi di bestiame

  2. Deforestazioni

  3. Sovrappopolazione

  4. Combustione

  5. Uso di fertilizzanti azotati e gas fluorurati

Inevitabilmente, questi cattivi comportamenti innescano delle conseguenze altrettanto negative.

Conseguenze del cambiamento climatico

Chi ricorda il film del 2004 “The day after tomorrow” conosce molto bene le estreme conseguenze di un riscaldamento globale duraturo (nonostante il film descriva più che altro una nuova era glaciale), a partire dal problema dello scioglimento dei ghiacciai (tuttora in atto) fino alla conseguente alterazione della corrente del Golfo in cui l’incontro di acque calde e acque fredde determina il clima delle aree circostanti.

Il suo rallentamento comporta lo scioglimento di ghiacci, di acqua dolce che andrebbe a scontrarsi con l’acqua marina, abbassando quindi la densità media delle acque e la velocità della corrente del Golfo, nonché un conseguente innalzamento delle acque e danni alle zone costiere di molti paesi.

cambiamento climatico conseguenze

Il cambiamento climatico porta poi a problemi nella produzione agricola a causa dei periodi di siccità o al contrario di gelo e quindi a maggiori probabilità di carestie; aumento di incendi; maggior violenza di eventi atmosferici quali uragani, alluvioni e precipitazioni; rischio di estinzione per alcune specie animale come già accaduto; carenza di acqua; maggiori effetti dannosi sulla salute dell’uomo dovuti a smog e inquinamento. Indirettamente tutto ciò porta anche a problemi economici in vari settori: del turismo, dell’agricoltura (vista poco fa), della sanità, della finanza, degli immobili e così via.

Come fare per attenuare tutto ciò? Che accordi sono stati presi? Vediamolo nel paragrafo successivo.

Accordi e incontri internazionali

Gli incontri relativi al tema del cambiamento climatico e alla sostenibilità ambientale sono stati fondamentali per far muovere i Paesi di tutto il mondo verso politiche più verdi. Vediamo brevemente le conferenze e i documenti più importanti.

Principali accordi e documenti “verdi” dagli anni 70 ad oggi

Già a partire dagli anni ’70 si iniziarono ad intravedere nel mondo i primi movimenti per combattere il cambiamento climatico. Il primissimo nacque in Australia nel 1972, l’anno successivo in Gran Bretagna. In Italia di problemi climatici se ne parlava già a fine anni ’60 e i primi movimenti ufficiali sorsero nel 1970.

Nel 1970, negli Stati Uniti viene istituito l’Earth Day (Giornata della Terra) il giorno 22 aprile, ancora oggi celebrato. Poco dopo, nel 1972, si tiene in Svezia la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente Umano.

Documento da non dimenticare è la Carta mondiale della Natura, redatta nel 1982, in quanto, anche se non vincolante, pone l’accento sull’importanza che ha l’uomo di preservare la natura.

Durante la Conferenza di Tokyo nel 1987 viene presentato il famosissimo Rapporto Brundtland che sottolinea il legame tra sviluppo economico e ambiente.

Viene poi coniato, nel 1989, il termine green economy, citato per la prima volta nel libro dal titolo “Blueprint for a green economy”.

Dagli anni ’90 invece la politica ha iniziato ad organizzarsi mondialmente attraverso vari Summit, da quello del 1992 di Rio de Janeiro all’accordo storico di Parigi del 2008.

Purtroppo, queste conferenze, non essendo vincolanti hanno portato a pochi risultati e solo nel breve periodo abbiamo riscontrato dei cambi soprattutto a livello aziendale circa il ciclo di produzione di beni e il loro riciclo e a livello politico. Anche un cambio di scelte da parte di tutti i consumatori ha spinto le imprese a comportarsi in modo più sostenibile.

Incontri recenti sul cambiamento climatico

Gli ultimissimi incontri relativi al clima sono il Global Solutions Summit, tenutosi a Berlino il 27 e il 28 maggio 2021 in cui, oltre a ribadire il da farsi circa il surriscaldamento globale da parte del Gruppo dei 20 (G20) e il gruppo di esperti Think20 (T20), si è ovviamente discusso di pandemia e vaccini. Altro appuntamento importante avverrà a Glasgow per la Conferenza delle Parti (COP 26) dal 1 al 12 novembre 2021, preceduta dalla Pre-COP26.

Anche durante questo incontro si cercherà di far implementare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015, questa volta vincolante per le quasi 200 nazioni che hanno aderito, per ridurre le emissioni nocive globalmente e riportare la temperatura al di sotto di 2° Celsius entro il 2050.

Questi citati sono solo una piccolissima parte degli incontri e delle attività svolti negli ultimi 50 anni per riuscire a salvare il nostro pianeta e il prossimo decennio sarà decisivo per innescare una forte e concreta retromarcia a favore dell’ambiente.

Cambiamento climatico: come può contribuire il settore dei trasporti?

Per rimediare al disastro ecologico del passato, attualmente si dovrà intervenire su qualsiasi settore economico: agricolo, forestale, dei trasporti, energetico, turistico, sanitario, ecc…

Sarà fondamentale anche il contributo del singolo nelle sue scelte quotidiane per un risultato ottimale: scelte di acquisto sostenibili, attenzione alla raccolta differenziata, elettrodomestici più ecologici e un’ottimizzazione del loro utilizzo assieme a molte altre accortezze a cui far caso ogni giorno.

Per esempio, per il settore dei trasporti a livello giornaliero è possibile fare molto. Grazie alle nuove tecnologie e, soprattutto, grazie al web è possibile collegarsi con i propri colleghi e/o clienti senza l’esigenza di spostarsi per raggiungerli e questo, se moltiplicato per milioni di persone, apporta grandi risparmi. Durante la pandemia ce ne siamo accorti maggiormente con un maggior uso del cosiddetto smart working.

cambiamento climatico italia

Negli ultimi anni, fortunatamente, sono poi nate molte aziende e startup che hanno agevolato la diffusione della Smart Mobility, come per esempio:

  1. Uber e Blablacar per il settore auto;

  2. BikeSquare per le biciclette;

  3. Lime di Neutron Holdings che, oltre a gestire la condivisione di auto e bici elettriche, si occupa anche dei monopattini elettrici;

  4. Helbiz che mette a disposizione soprattutto monopattini e scooter elettrici.

Altre startup si stanno affermando nel settore della mobilità sostenibile, come la nostra SiWeGO che agevolerà le consegne dei pacchi, aiutando sia professionisti, sia semplici utenti che si spostano autonomamente per andare a lavoro, per motivi di studio o per viaggi di diverso scopo. Questo velocizzerà ed economizzerà il tragitto di ogni spedizione ed entrambe le parti saranno soddisfatte!

Per rendere più sostenibile il pianeta scarica la nostra App SiWeGO o accedi via Web!


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