Si sente spesso parlare di smart cities, ma cos’è una smart city e come funziona? Da anni ormai si cerca di trasformare le nostre città in città più sostenibili per il benessere dei cittadini ma soprattutto del nostro amato e unico pianeta, ma la strada sembra ancora lunga e il tempo a disposizione sempre meno. In questo articolo vedremo le caratteristiche, le tecnologie e gli strumenti principali da utilizzare per rendere le nostre città più verdi e poterle così definire smart city.
Smart city: definizione e caratteristiche
Di città smart si parlava addirittura già a fine anni ’70 in America per continuare durante gli anni ’90, fino ad oggi. Ancor prima, delle cosiddette città ideali nel Quattrocento. Vari progetti e studi, solamente teorici e virtuali, hanno poi portato ad effettive realizzazioni ma di questo ne parleremo più avanti attraverso alcuni esempi. Iniziamo ora con qualche definizione per capire come dovrebbero essere queste città intelligenti.
Definizione di Smart City
La Commissione Europea ha definito la smart city in questo modo: “A smart city is a place where traditional networks and services are made more efficient with the use of digital solutions for the benefit of its inhabitants and business. A smart city goes beyond the use of digital technologies for better resource use and less emissions. It means smarter urban transport networks, upgraded water supply and waste disposal facilities and more efficient ways to light and heat buildings. It also means a more interactive and responsive city administration, safer public spaces and meeting the needs of an ageing population.”
In italiano: “ Una città intelligente è un luogo dove reti e servizi tradizionali sono resi più efficienti grazie all’uso di soluzioni digitali a beneficio dei suoi abitanti e dell’economia. Una città intelligente va oltre l’uso delle tecnologie digitali per un miglior utilizzo delle risorse e per diminuire le emissioni. Ciò si traduce in reti di trasporto urbane più intelligenti, un migliore rifornimento di acqua e smaltimento dei rifiuti e modi più efficienti di illuminare e scaldare gli edifici. Significa anche migliorare l’amministrazione della città che sarà più interattiva e reattiva, avere spazi pubblici più sicuri e dare una migliore risposta ai bisogni della popolazione più anziana.”
Treccani la definisce invece come una “città caratterizzata dall’integrazione tra saperi, strutture e mezzi tecnologicamente avanzati, propri della società della comunicazione e dell’informazione, finalizzati a una crescita sostenibile e al miglioramento della qualità della vita.” Da queste definizioni si intuisce che le città smart puntano ad una sostenibilità ambientale avvalendosi dell’aiuto delle nuove tecnologie digitali.
Le dimensioni della Smart City
Per facilitare la comprensione delle aree che ruotano intorno alle smart cities, studi effettuati sulle stesse hanno rilevato le seguenti 11 dimensioni (fonte: A Systematic Literature Review on The Dimensions of Smart Cities):
● Smart Economy: per agevolare le iniziative economiche; ● Smart Governance: per un miglior rapporto cittadini e istituzioni private e pubbliche; ● Smart People: per valorizzare il capitale umano; ● Smart Environment: per aumentare l’utilizzo di nuove tecnologie che puntano alla sostenibilità ambientale; ● Smart Infrastructure: per la costruzione di edifici a basso impatto ambientale; ● Smart Technology: per incrementare l’uso di tecnologie che aiutino le persone ad efficientare vita e lavoro; ● Smart Living: per migliorare complessivamente la qualità della vita del cittadino; ● Smart Mobility: per creare sistemi che ottimizzino e rendano sostenibile il trasporto cittadino (car sharing, eco-automobili, etc…); ● Smart Water and Waste: per ottimizzare e minimizzare l’uso di acqua e scarti; ● Smart Security: per luoghi più sicuri per i propri abitanti; ● Smart Agriculture: per una maggiore efficienza nella produzione di cibo (ad esempio risparmio idrico, miglior qualità, aumento dell’input a fronte di una eguale area coltivabile). La città intelligente copre quindi tutti gli aspetti della vita quotidiana di una persona con lo scopo di perfezionarla quanto più possibile, considerando le necessità dell’ambiente circostante.
Esempi di Smart City
Tra 10 o 20 anni sicuramente le città sostenibili aumenteranno sempre di più, ma ad oggi il mondo può vantarne qualcuna. Vediamo le principali città intelligenti per capire i loro sviluppi e le loro caratteristiche in modo da aiutare a migliorare altre città, non ancora smart. Secondo l’iCity Rank 2021 tra le città italiane più smart, in ordine di successo, troviamo:
● Firenze ● Bologna ● Milano ● Roma ● Modena ● Bergamo ● Torino ● Trento ● Cagliari ● Venezia
La ricerca effettuata da iCity Rank si è basata soprattutto sull’area digitale dei comuni italiani (tralasciando gli altri aspetti di sostenibilità visti sopra), andando a misurare i seguenti indici:
● SERVIZI ON LINE (scuola, tasse, ecc…) ● APP MUNICIPALI (di pubblica utilità) ● PIATTAFORME ABILITANTI (Es. SPID per accedere a vari servizi) ● SOCIAL PA (uso social media da parte delle pubbliche amministrazioni) ● OPEN DATA (dataset rilasciati) ● TRASPARENZA (dei siti web comunali) ● WI-FI PUBBLICO (es. Semafori e illuminazione intelligenti) ● IOT (Internet of Thigs)
Firenze
Circa le altre dimensioni smart, la città di Firenze, per esempio, ha ottimizzato la vivibilità, il sistema economico e sociale ed ha anche avviato progetti come il “100 Luoghi“ che ha richiesto una partecipazione attiva dei suoi cittadini per individuare aree urbane da sistemare e/o da rivalorizzare. Altri progetti sono stati svolti per i settori mobility e environment.
Bologna
Bologna si è invece distinta per i suoi ottimi servizi a livello di sanità e assistenza, per i risultati ottenuti a livello di trasporto pubblico (car sharing, bike sharing, nuovo piano ZTL) e governance. Si è inoltre distinta per il suo piano di illuminazione intelligente che ha ridotto i consumi energetici della città e per le iniziative volte a migliorare la qualità dell’aria. Un’ultima iniziativa “robotica” intitolata Smart City Robotics (SciRoc) avverrà i primi di settembre, durante la quale i robot invaderanno momentaneamente la città per parlare con le persone e aiutare il lavoro nei supermercati.
Milano
Milano già dai quasi 10 anni è ai primi posti nelle classifiche delle città smart e ha fatto molto per migliorare il suo tratto green. Oltre ai miglioramenti digitali, molto è stato fatto a livello di progettazione urbanistico-architettonica e di mobilità urbana. Alcuni esempi famosi di architettura verde sono il Bosco Verticale di Mario Cucinella, fatto di materiali ecosostenibili e a forte efficienza energetica, e la Torre Garibaldi o Torre Unicredit di César Pelli, che detiene la certificazione LEED. Molti altri edifici green sono invece in corso di realizzazione come il Nido verticale in zona Porta Nuova. Inoltre, il progetto EU-GUGLE ha permesso di apportare una riqualificazione energetica di edifici già esistenti
Per quanto riguarda la mobilità, Milano si è impegnata a migliorare i servizi di car sharing e di bike sharing, a realizzare piste ciclabili, a introdurre colonnine per ricaricare auto elettriche e ad acquistare autobus elettrici entro i prossimi 10 anni.
A livello europeo e mondiale troviamo, tra le principali città:
Amsterdam
Londra
Singapore
New-York
Amsterdam
Amsterdam è tra le città che più ha puntato sulla mobilità per rendersi sostenibile, agevolando l’uso di bici, realizzando nuovi parcheggi, ottimizzando il trasporto pubblico e puntando per il prossimo futuro sulla mobilità condivisa (sharing mobility), anche di batelli, visto che ne ha la possibilità. La mobilità è stata potenziata anche grazie a strumenti indiretti come la facilità di trovare posto auto e semafori intelligenti che permettono di ridurre emissioni nocive e riducono lo stress della città. In futuro Amsterdam cercherà di creare maggiori spazi verdi per il benessere dei pedoni e per ridurre le emissioni di CO2. Una delle tecnologie più interessanti che utilizza la città è quella delle telecamere per la gestione dei rifiuti che rilevano non solo la quantità ma anche la tipologia dello scarto. Infine, punto centrale del successo di Amsterdam è stato ed è il costante coinvolgimento degli attori che vivono la città: cittadini e aziende.
Londra
Anche Londra fa parte delle città smart. Londra ha puntato soprattutto sulla digitalizzazione: 5G e fibra ottica, ma anche a divenire città principale per creazione di startup. Importante è invece la Smarter London Together roadmap, un documento che spiega come rendere smarter la città facendo leva anche sul contributo dei suoi cittadini. Il documento punta a 7 strategie relative a :
Trasporti
Ambiente
Salute
Casa
Cultura
Sviluppo economico
Piano di crescita della città nel lungo termine
Tra gli obiettivi futuri si hanno quelli di costruire abitazioni a zero emissioni, rendere green la mobilità e usare fonti di energia rinnovabili.
Singapore
Tra le città internazionali c’è Singapore, che ha alcuni punti d’accordo con Amsterdam; per esempio un similare sistema dei rifiuti caratterizzato da sensori che avvertono quando i bidoni diventano pieni. Inoltre attraverso un’app è possibile prenotare il proprio posto auto. Singapore si è anche differenziata per aver portato ad alti livelli qualitativi il suo sistema di healthcare, specialmente per i più anziani e per aver raggiunto alti livelli di sicurezza urbana; è infatti una delle città più sicure al mondo. Ulteriori investimenti sono stati fatti anche a livello amministrativo per attirare finanziatori e per avere digitalizzato i servizi pubblici. Nel futuro punta ad una maggiore efficienza energetica di strade e palazzi.
New York
Da ultimo c’è la città di New York che è però una delle prime al mondo a livello di tecnologie intelligenti. Come per le altre città smart viste precedentemente, New York ha investito molto per:
minimizzare il consumo dell’illuminazione urbana attraverso l’uso di luci LED e sensori;
risparmiare sul consumo idrico, utilizzando acqua piovana e riciclando le acqua grigie;
migliorare il servizio rifiuti attraverso “compattatori di scarti” che riducono i ritiri degli stessi da parte del servizio di raccolta;
avviare programmi volti a monitorare la qualità dell’aria.
Come avete potuto notare le città più smart sono per lo più quelle più popolose e soprattutto con maggiori disponibilità finanziarie.
Vantaggi e svantaggi delle città intelligenti
I benefici apportati dalle città intelligenti sono sicuramente superiori rispetto a qualsiasi svantaggio. Il benessere totalizzante che gli abitanti ricevono non ha prezzo: qualità dell’aria, migliore vivibilità del luogo in termini economici, di spazi urbani e di sicurezza, facilità nell’accedere ai servizi pubblici sono solo alcuni degli aspetti positivi delle smart cities. Ad oggi però molte città, nella pratica, faticano nel raggiungimento di obiettivi di sostenibilità e di digitalizzazione a causa delle basse possibilità economiche e dei problemi burocratici.
Tra gli svantaggi si è discusso anche del problema della privacy causato da un maggior monitoraggio della vita urbana e dunque da maggiori dati raccolti utili a prevenire e ottimizzare i processi di efficienza cittadina. Sacrificare un po’ della nostra privacy per avere un migliore stile di vita può valerne la pena? Probabilmente sì ma senza alcun dubbio nel prossimo futuro si discuterà molto di questa problematica e magari si troveranno soluzioni volte a salvaguardare di più la privacy.
Del settore tourism, troviamo invece Airbnb che permette di condividere e offrire il proprio appartamento ad altre persone che vengono a visitare luoghi turistici. Stesso metodo può essere usato per la condivisione di spazi lavorativi, per finanziamenti a progetti, il cosiddetto crowdfunding, per l’affitto di bici o monopattini elettrici e addirittura per vestiti e arnesi da lavoro. Da questi semplici esempi si può ben capire come la condivisione di oggetti e spazi permette alle persone di risparmiare denaro e di contribuire alla sostenibilità dell’ambiente.
SiWeGO: come può contribuire alla realizzazione di smart city?
Come descritto nei paragrafi precedenti, le migliori smart city hanno puntato molto al miglioramento della mobilità urbana, e chi meglio della sharing economy in ambito di trasporti può aiutare a raggiungere questo obiettivo? Le due realtà vanno infatti a braccetto. Dal car sharing e car pooling al bike sharing fino alle politiche dei monopattini elettrici (ancora in via di perfezionamento normativo), la “sharing mobility” può e potrà avere davvero un grande impatto nei prossimi anni: minori emissioni, spazi del trasporto ottimizzati e meno incidenti stradali.
In questo riquadro, SiWeGO potrà rendere più sostenibili i trasporti effettuati per l’invio e il ricevimento di merci e, come per le altre soluzioni strategiche (semafori intelligenti, strade “elettriche”, etc…), ottimizzare tutto il traffico urbano, centrale e periferico. Condividere gli spazi della propria auto, non solo per persone ma anche per effettuare consegne di beni materiali permetterà sicuramente di economizzare il lavoro degli autotrasportatori e rendere più proficuo ogni nostro tragitto ma anche di rendere più efficienti (in tempo e denaro) i trasferimenti di tali beni.
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